La Cattedrale di Acerenza (Donato Pepe)

Se proviamo a consultare l’Enciclopedia dell’Arte Medievale di G. Arnaldi, troviamo che il significato della parola chiesa è riconducibile in primo luogo alla comunità dei credenti che vivono all’interno di un determinato contesto civile poi, dopo l’editto di Costantino, lo spettro semantico si allarga per includere anche l’edificio che ha la funzione di accogliere il momento assembleare di quella comunità.

Mi piace richiamare le parole che il Cardinale Martini pronunciò qui ad Acerenza quando ci suggeriva di aver cura della nostra tradizione e della nostra storia, “Dio é con Voi, siate segno di speranza” per il mondo contemporaneo.

La Chiesa rupestre di San Michele Arcangelo ad Acerenza (Angelo Schiavone)

La grotta di Acerenza, come tutte le caverne e chiese lucane dedicate a san Michele Arcangelo, è orientata a nord-ovest cioè verso il Gargano a testimonianza della stretta relazione con quel culto (G. Otranto, F. Raguso, M. D’Agostino. S. Michele Arcangelo dal Gargano ai confini Apulo-Lucani).
Nella grotta è ancora conservata una statua lignea raffigurante il santo, opera dell’artigiano acheruntino Angelo Maria Marmo detto “Furnaciar”.<

Acerenza, il silenzio e le sirene di Angelo Schiavone

Alcune persone non sono più capaci di rimanere a lungo in silenzio e in solitudine”.
Fu alla ricerca di questo silenzio che tre anni fa, su invito di un mio caro amico che aveva acquistato casa ad Acerenza, mi ritrovai a passeggiare per le stradine del centro storico. Sul cornicione della Cattedrale una Sirena bicaudata attrasse la mia attenzione.

Sirena era il nome, nella Grecia antica, con cui venivano chiamate le ragazze vergini che si rifiutavano di donare la loro purezza agli Dei e che per questo furono trasformate in uccelli col volto di donna.

Presentazione del romanzo “La donna di rugiata” di Gianrocco Guerriero

“La donna di rugiada” come genere letterario risponde a tutti i requisiti del romanzo storico ma se vogliamo è qualcosa di più che un romanzo; è un poema alla femminilità che ci racconta o ci svela come l’esperienza umana si anima solo se illuminata da eros perché dove non c’è amore, non c’è luce, non c’è vita.
Da questo momento,cari lettori, “La donna di rugiada” vi appartiene. L’editore e l’autore hanno una sola speranza che venga accolto con benevolenza, entri nella sensibilità e nella cultura di questo territorio per dare a tutti un senso di leggerezza e di gioia.