Se qualcuno si stesse chiedendo per quale motivo una donna possa iniziare a scrivere una storia di Incursori, guerre e servizi segreti, argomenti che solitamente si associano al mondo maschile, risponderei che la guerra mi fa paura. Ma la paura, esattamente come la guerra, va compresa e affrontata. A chi però dovesse rimanere scettico, convinto del fatto che, senza averla combattuta non si può comprendere realmente cosa sia una guerra segreta né comunicarla, risponderei che, pur non avendo mai dovuto combattere una battaglia sul campo, mi sono davvero imbattuta nel Comandante Jonas Valenti, un Incursore, un Agente Segreto specializzato per compiere missioni ad alto rischio. Il nome, per ovvie ragioni di segretezza, sicurezza personale e militare, è di pura fantasia. Jonas Valenti era stato preparato a diventare un Incursore, a rischiare la vita in un anonimato di lealtà e sacrifici. Accanto alla preparazione militare si misurò con la programmazione delle missioni, i calcoli, l’organizzazione dei tempi, la gestione delle vite altrui, la valutazione del pericolo tra rischio possibile e pura avventatezza. Così Jonas divenne un uomo che credeva nella guerra che porta la pace, che sa valutare quando combattere diventa un’opzione inevitabile. Quindi, per scelta, dovere o destino, si ritrovò protagonista di una delle più violente guerre segrete che si possano ricordare: quella balcanica. Jonas Valenti, soldato sul campo e uomo di comando, si ritrovò a combattere tra soldati senza divisa e civili inermi. Ne uscì straziato nel fisico, nelle memorie e nell’anima, anche se ancora vivo.

Ho conosciuto Jonas Valenti in un momento della mia vita in cui la stessa stava diventando senza significato. Ho così deciso di farmi raccontare le sue esperienze dirette della guerra e ho “vissuto” situazioni ai limiti della resistenza umana che lui aveva dovuto fronteggiare. Il un primo momento, il suo racconto mi lasciò sbigottita e disorientata, poi, senza accorgermene, mi sono lasciata contagiare dalle sue vicende e dai suoi stati d’animo.

Ho navigato, così, nella cultura e nella mentalità militare così diversa da quella civile, mi sono presacarico anche del Valenti uomo, con le sue fragilità e le sue sensibilità, facendolo coabitare con la mia emotività di scrittrice.

La certezza che possa essere una storia utile alla conoscenza di ciò che accade oltre confine, che ciriguarda da vicino, mi ha dato la forza di superare l’insuperabile, spingendomi a scrivere questo romanzo.

E, ora, dato che gli anni iniziano ad avanzare, mi affretto a raccontarle per evitare che vadano perse. Questa è la vita del Comandante Jonas Valenti, un guerriero contemporaneo che si staglia nellastoria, appartenendovi per sempre.


© 2019 Formato 15×21, 347 pagine, brossura, ISBN 978 88 98 294 442

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