Progetto TeU

Criteri e modalità di programmazione  delle attività per l’Associazione TeU

 

TERRITORIO E UOMO

 

 

L’acronimo ‘TeU’  si apre con un la lettera maiuscola ‘T’ che richiama l’idea di un territorio spesso difficile, pietroso dove é piantata la croce di Cristo, un territorio oggi martoriato dalla violenza della natura e dallo sfrenato individualismo dell’uomo, un territorio  interessato ormai da un progressivo, inquietante processo di desertificazione e di abbandono.

Segue la congiunzione ‘e’, una lettera minuscola, umile, che esprime relazione e orientamento verso un valore assoluto che non può essere residuo  né trascurabile. É segno di Speranza, slancio verso una possibilità aperta. Una possibilità che vale la pena di coltivare, anche se esige un impegno assolutamente ineludibile, affinché quella che è solo una possibilità si traduca in atto.

Segue la lettera U maiuscola: segno che si chiude verso il basso, cioè alla disperazione ed eleva le braccia verso il luminoso cielo lucano, che avvolge in un tenero abbraccio questa terra che un tempo si riconosceva come terra di boschi e di luce, terra un tempo feconda di vita, di civiltà e di saggezza.

 

L’Associazione TeU  intende promuovere il territorio come espressione e luogo di un umanesimo integrale ove si attiva la cultura e la coscienza di ogni singola donna e di ogni singolo uomo, consapevole di sé come valore prioritario che si eleva e diviene fecondo  nella relazione con la comunità e con le Istituzioni Civili e Religiose del territorio.

Il territorio a cui qui ci riferiamo é  quello su cui insiste l’Unione dei Comuni con sede in Acerenza, nonché l’Arcidiocesi, un tempo metropolita che in epoca normanna dava origine al toponimo di Basilicata ossia terra della Basilica Cattedrale appunto.

Il territorio che noi vogliamo promuovere é  connotato di precisa identità, non isolato dentro rigidi confini bensì aperto all’interazione ed alla reciproca fecondazione con altre identità territoriali. La geografia di questo territorio sarà rappresentata non da una linea chiusa che lo contiene  ma dalle relazioni che lo trascendono: lo scorrere delle acque dei fiumi che mettono in relazione i monti e il mare; i flussi delle correnti climatiche che determinano  la diversità biologica della flora e della fauna; i percorsi  delle mandrie  che tracciano i sentieri della transumanza,   le strade rotabili, le ferrovie, che determinano la feconda interazione tra culture, civiltà ed etnie diverse. Il nostro territorio è connotato anche dai cammini  di spiritualità verso i Santuari ove si instaura un proficuo dialogo tra la Chiesa terrena e la Gerusalemme celeste, dialogo di cui si alimenta la spiritualità popolare.

L’uomo che vogliamo promuovere è dunque ancorato al territorio da un maturo senso di appartenenza e alimenta la sua intelligenza nella cultura materiale del territorio, utilizzando le procedure di lavoro, la fruizione del tempo libero, le tradizioni e i ritmi della vita familiare, le esperienze di spiritualità personale e rituale. Tutto questo immenso patrimonio immateriale vive sul territorio e grazie al suo metabolismo viene ristrutturato, riorganizzato e rigenerato dalle comunità che lo custodiscono, lo vivono e lo mettono a disposizione dei giovani perché essi a loro volta lo rielaborino e lo aggiornino a misura dei bisogni delle generazioni future.

Su questo territorio e con questo materiale umano noi vogliamo costruire dei “focolari” dove l’uomo possa raccogliere nell’intimità la propria famiglia e insieme un “tempio” ove egli possa lodare e glorificare Dio per annunciare il Vangelo della gioia e testimoniare la speranza di un mondo diverso.  Potremo percorrere la via della nostra salvezza camminando su due gambe complementari e coessenziali che sono l’inculturazione della fede e il costante riferimento alla Parola di Dio.

 

Attori del progetto

Chi farà tutto questo?

Donne e uomini che, seguendo il messaggio di Cristo, rendano  efficace la propria vocazione nella società e  visibile il Corpo mistico di Cristo  operando nel mondo in quanto laici, o religiosi, o sacerdoti non solo nei luoghi deputati al culto ma, dopo essersi alimentati alla mensa di Cristo vadano senza voltarsi indietro e qui  esprimano la creatività, la bellezza e la verità di Cristo, impregnando di senso e di spiritualità l’arte ed ogni autentica espressione umana che testimonia e rende visibile nella storia il cammino di Dio sui sentieri dell’uomo.

In questo stesso spirito e con questa mission opereranno in sinergia:

  1. il Museo Diocesano di Arte Sacra.
  2. Carovanart Lucania
  3. Telemaco Edizioni.

 

Il Museo diocesano  collabora con l’Associazione Caravonart Lucania e con Telemaco Edizioni in tutte le attività volte alla promozione umana, all’animazione culturale del territorio, alla valorizzazione e allo studio di tutto il patrimonio artistico che il territorio esprime  nonché alla promozione di ogni singolo artista proponendosi come qualificata vetrina dell’arte lucana  proponendo con criteri di continuità convegni di studio, mostre personali e collettive ed allestendo  laboratori artistici ed artigianali con particolare attenzione alle problematiche dell’inclusione sociale.

In collaborazione con la Casa Editrice promuove la pubblicazione, e distribuzione di libri e riviste on line ed a stampa editi e stampati sul territorio allo scopo di promuovere un ampio dibattito sul territorio di carattere scientifico, artistico, e religioso.  Saranno in particolare attivati Caffè letterari, laboratori di scrittura creativa, premi letterari, presentazione di libri, congressi scientifici e di aggiornamento professionale.

Per la realizzazione delle attività previste nel presente progetto l’Associazione TeU stipulerà accordi di partenariato con Enti pubblici e privati,  allo scopo di partecipare a bandi di finanziamento a livello locale e nazionale.

 

 

Il progetto si avvarrà del patrocinio e della collaborazione dell’Arcidiocesi di Acerenza, dell’Unione dei Comuni, degli Istituti scolastici pubblici e privati che insistono sul territorio e che letto il progetto lo ritenessero di  interesse comune[1].

 

Attivitá Previste

 

 

  Mostre d’arte personali e collettive,

– Giornate di studio,

 – Presentazioni di libri,

 – Eventi musicali ,

 – Incontri dibattito su temi coerenti con l’obiettivo sopra indicato,

– Esperienze di cammino sugli antichi percorsi verso i santuari  del territorio,

– Attività teatrali.

 

Gestione delle attività

L’Associazione nel suo Progetto culturale terrà conto degli orientamenti pastorali della Diocesi riguardo alla concezione antropologica dell’uomo e della storia cercando punti di contatto e di confronto con la visione del mondo sviluppata sul territorio nelle istituzioni formative e nelle agenzie di management culturale veicolate dalla stampa e dalle diverse emittenti radiotelevisive.

In questo dialogo l’Associazione si farà sempre portatrice di quei principi irrinunciabili che sono la dignità della persona umana e la sua libertà alla scelta di itinerari di ricerca e di vita che possano orientare la sensibilità, il pensiero e l’azione di ognuno verso la trascendenza e il messaggio di Cristo.

L’attenzione ineludibile a questi criteri implica che gli eventi messi in campo non avranno il carattere episodico ma saranno collocati con il criterio della gradualità lungo una linea di progressivo sviluppo come i grani di un rosario fermati ed opportunamente distanziati in ordinata sequenza.

Va molto curata poi la gestione economica del progetto perché ogni spesa sia adeguatamente giustificata, certificata e si caratterizzi per trasparenza, essenzialità, e massima correttezza  nei confronti degli operatori e dei finanziatori.

 

 

 

Programmazione delle attività

 

La programmazione delle attività non é qui considerata come un semplice elenco di buone intenzioni circa le cose da fare  ma la esemplificazione di un processo fecondo di vita e di futuro che investa il nostro territorio che  già mostra inequivocabili processi di necrosi, di abbandono, e di desertificazione.

Come  già sopra  si é detto il compito primario dell’Uomo é prendersi cura del Territorio perché un territorio vitale e fecondo produca latte e miele[2] perché i figli dell’uomo possano alimentarsene e crescere forti e saggi. Infatti è ampiamente provato come un buon alimento è la migliore garanzia della salute fisica e mentale.

Sotto il profilo sociale il territorio si presenta come luogo di relazione e di lavoro (ora et labora)[3] .

Per la programmazione delle attività previste ci si atterrà alle disposizioni previste nei bandi emanati a qualsiasi livello dalle istituzioni pubbliche preposte preposte alla promozione delle iniziative culturali e formative sul territorio.

In ogni caso anche  quando non inserite in azioni di interesse regionale o nazionale per ogni attività da realizzare si procederà alla compilazione di una scheda progettuale   nella quale saranno evidenziate le finalità, gli attori, la calendarizzazione delle azioni programmate, e un accurato bilancio preventivo nel quale sarànno chiaramente specificate le voci di entrata e di uscita secondo i criteri dettati da una sana e trasparente amministrazione.

 

Note


[1] A queste istituzioni i gestori del progetto invieranno di volta in volta un’informazione sintetica delle attività programmate perché gli stessi possano esprimere, nell’ambito delle proprie competenze, in vista del perseguimento dei propri obiettivi una eventuale partecipazione all’iniziativa che in ogni caso sarà concordata in dettaglio: per esempio organizzare visite guidate al museo, alle mostre d’arte, la partecipazione ai convegni, concorsi, alle esperienze laboratoriali formative, etc.

[2] rif. Isaia, 7-14

[3] San Benedetto: ora et labora.

  1. Ora. Questo termine non é un invito alla preghiera ma un invito a prendersi cura della propria bocca come luogo e fonte di relazione.  Alcune decorazioni del portale all’ingresso della Cattedrale  mostrano come  dalla bocca dell’uomo escono formazioni vegetali a significare che la parola è fonte di relazione e che la relazione é fonte di vita per la persona. Grazie a queste relazioni si strutturano le istituzioni pubbliche e le associazioni private, civili e religiose. La positività personale e sociale della relazione implica attenzione ed impegno perchè la persona non si perda in un labirinto di relazioni non correttamente orientate e che la bocca non vomiti parole che non abbiano un preciso significato ed un preciso destinatario. Il luogo del significato é l’intelligenza che significa leggere e comprendere dentro. Per questo la parola ha bisogno di un tempo adeguato di incubazione, il tempo del silenzio e della meditazione. Il luogo da cui scaturisce la relazione é il cuore. Meditare significa dare ad ogni relazione un tempo adeguato di incubazione: non aver paura di stare con se stessi. La solitudine genera semi di relazione. La solitudine é il luogo della relazione con Dio fonte e garanzia di ogni relazione umana.
  2. Labora non significa rompersi la schiena nella fatica. Alcune icone del portale mostra scene di vendemmia. Il lavoro é la gioiosa attività del prendersi cura della madre terra perchè essa come madre premurosa e feconda ci offra il suo seno e ci alimenti con latte e miele.

Oratio é la prima parola del manifesto dell’umanesimo di Pico della Mirandola che nella traduzione italiana é resa con il termine laico “discorso” ma che più propriamente andrebbe tradotta con ” riflessionemeditazione”, termini più significativamente impregnati di istanze etico morali. Anche il termine “labora” é riduttivamente tradotto con “lavoro” molto più appropriata é la lettura francese come “travaglio” che va oltre l’attività volta ad ottenere un prodotto, ma che coinvolge tutta la persona in una attività feconda e generativa.

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